di Oriano Tassinari Clò



Se di pitto-scultura vogliamo parlare , usiamolo pure ,questo termine a proposito della maniera espressiva di Pardo Mariani.Però facciamo attenzione : non si tratta di un  “espediente” tecnico , curioso ,per un discorso artistico diverso , nuovo ,ma di qualcosa di assai più significativo. La tematica che la tela dichiara ,quasi sempre con il supporto di una simbologia universale attinta al substrato della plurimillenaria cultura umana , dalla superficie “plastica” dipinta – che acquisisce la terza dimensione per l’ovvio tramite prospettico – si proietta veramente nella quarta dimensione ,quella del “lettore” dell’opera ,per catturarlo e coinvolgerlo in una partecipazione autentica , assai più protagonistica che riflessa.

Tecnicamente ,questa pitto-scultura si può intendere come un’armoniosa e ragionata fusione di apporti di tela sulla tela : sino alla realizzazione di una superficie dai rilievi ognora motivatissimi  e diversamente accentuati , sulla quale viene a campirsi ad olio la narrazione pittorica e cromatica.

Ne nasce , entro il discorso globale germinato in un persistente e fertile humus filosofico ed umanistico la sottolineatura dell’essenza perenne dell’uomo , nella sua fisicità  e spiritualità indissolubilmente sposate ,con tutto ciò (di dignità ,di sacralità , di intangibilità) che simile connubio comporta. E, quindi , per immediato contrasto, l’evidenziatura di quanto di innaturale e di illogico sia sotteso ad ogni violenza , ad ogni oltraggio , ad ogni offesa che siano rivolti all’uomo.

A questo approdo , Pardo Mariani – una laurea in giurisprudenza ,una interiore consuetudine poetica , una vocazione pittorica coltivata e maturata sin dall’infanzia ed autonomamente gestita; una felice ,lunga ed attivissima stagione artistica ,densa di riconoscimenti in tante personali e collettive italiane ed estere –è pervenuto dopo un’esperienza  di espressionistiche (ma non soltanto) figurazioni dalle piene  ,corpose atmosfere ,che peraltro non sono affatto  da considerare superate .rientra in questa ottica l’affettuosa rivisitazione di Bologna  ,per immagini inconsuete eppure verissime  nella loro trasfigurata realtà ,che restituiscono alla città adottiva di Mariani la sua corposità ad un tempo terragna e solare.

Così ai grandi sconvolgimenti dello spirito e della convivenza , che atroci momenti  -come Piazza Fontana e la strage alla Stazione bolognese – crudelmente manifestano , Mariani propone in un medesimo filosofare ,dai rimandi talora surrealistici , altri temi universali quali la fatica umana , la quotidianità esistenziale , l’inerzia del potere di fronte alle istanze di base ,il letargo della creatività , sovente con la presenza di modelle davvero….. da urlo (il che,certamente,non guasta).

Un artista da tenere d’occhio e da “ascoltare” ,Pardo Mariani ,un po’ come una vigile coscienza che tacitamente ci propone in parallelo l’urgenza del recupero umano e la magistrale lezione di un’arte che sa gratificare e il cuore e l’intelletto.

 


Da : MOLISANI  Milleuno profili e biografie

 


di Barbara Bertolini – Rita Frattolillo

Edizioni Enne

 


Cosa hanno in comune  l’attore Robert De Niro,il medico Antonio Caldarelli,

il cantante Fred Buongusto , lo scrittore Don De Lillo ,il ministro argentino Guido Di Tella ,Robert-de-Niro
l’ambasciatore  Usa Thomas Foglietta… la loro origine molisana così Pardo Mariani ,nato a Campobasso ,laureato in giurisprudenza si dedica attivamente alla pittura, che coltiva fin dall’adolescenza ,assieme alla poesia, figurando in mostre personali e collettive ,vive a Bologna.. ha avuto successo di pubblico e di critica che si è ripetutamente della sua opera sugli organi di stampa.

La pitto-scultura  , sua tecnica preferita ,e che lo ha reso noto , consiste sostanzialmente nella manipolazione di tela macerata e trattata come argilla , sì da apparire come un bassorilievo.

Con essa M. intende esprimere la denuncia contro i mali che affliggono la società contemporanea.

Il suo messaggio è affidato sovente ad una simbologia complessa , che traduce una visione critica

Della realtà e tuttavia pervasa da una speranza di un non lontano rinnovamento. Alleggerita successivamente la densità della materia,le immagini pittoriche,risultato della fusione tra pitto-scultra e pittura ad olio, si sono arricchite di maggiore intensità lirica, rimandando ad una sorta di ricerca onirica pregna di poesia

 

 

 

 

 

Rivista "alla Ribalta"

 



« La realizzazione della fusione tra la scultura e la pittura è il frutto di una elaborala ricerca di materia-le e dì componenti, idonei a conser¬vare la leggerezza delle opere ed a permettere la plasmabilità del ma¬teriale stesso. Il movente, che ha indotto a tale simbiosi, va ricercato nel contatto diretto e tangibile che l'autore ha voluto instaurare tra l'opera e l'uo¬mo su temi dì ordine sociale, mate¬rializzati con opportuno cromati¬smo; sicché nelle opere del Mariani vengono a fondersi, con ampiezza dì respiro, immaginazione e realtà». Dopo il successo consegui¬to qualche tempo fa in Venezuela dove ha partecipato a ben quattro mostre, ed a Bologna, Pardo Ma¬riani ha avuto un momento dipesa ma non certo di inattività. Si trattava di verificare la propria creatività, la sicurezza del proprio discorso, cosi ne è uscito un pittore «rinnovato» anche se nella nuova dimensione si riallaccia all'antico amore per l'olio. Pardo Mariani, infatti, nella mostra a Cento (Ferrara) non pre¬senta la pittoscultura che era dive-nuta un segno di identificazione, ma opere realizzale ad olio su tela. Cambia la tecnica, ma non certo la forza comunicativa, l'espressio¬ne genuina dei propri sentimenti, che anzi ritroviamo in particolare accentuazione. Paesaggi, figure, nature morte (nel complesso di opere che abbiamo visto in studio) e in tulio quella intensa atmosfera poetica, a volte malinconica, che il pittore sa creare intingendo il pen¬nello negli immaginari colori del sentimento. Una pittura, quella di Pardo Mariani, ancorata al figurativo ma che non va soltanto al recupero del paesaggio ma anche alla definizio¬ne, spesso, di motivi sociali. Un dialogo, dunque, fra l'uomo e la sua condizione e la natura.

 

Mauro Donini

 


La sua pitto-scultura è una de¬nuncia contro i mali che attanaglia¬no la società contemporanea. Le sue opere sona il frutto delle sue ideologie che interpretano la realtà in chiave critica, vogliono «liberare» l'uomo dalle sue scorie più pesanti per renderlo più buono, più semplice, privo di ogni violen¬za.

 

Camillo Bria

 


È un pittore il quale, forte di quella certa purezza e trasparenza di linguaggio artistico proprie dell'autodidatta, esprime l'interio¬re turbamento per il ciarpame esi¬stenziale della Società attuale con esplosioni cromatiche capaci di esaltare la forza poetica del suo di¬re pittorico. Il terrore, le angosciose paure e meschinità, la gamma di piccole grandi violenze che la quotidianità ci appresta e addita, sono temi cari al Mariani il quale riesce a subli¬marli con la sua sensibilità e delica¬tezza di tocchi in un'armonia di forme e di tinte eccezionalmente misurata e penetrante. È l'uomo-poeta che si impegna alla riconquista delta propria sere¬nità interiore ed esprime la sua sof¬ferenza in trasposizioni di rara forza espressiva.

 

Gregorio Viglialoro

 


«La pittoscultura di Pardo Ma¬riani si configura come una perso¬nalissima scelta espressiva che tra-valica i confini tradizionali della scultura e della pittura fondendoli in una sintesi suggestiva e al passo con le più valide proposte dell'at-tualità d'arte...».

 

Franco Bea

 

PARDO MARIANI

 

è un pittore molisano,“adottato” da Bologna, laureato in Giurisprudenza. Ha coltivato 1a pittura fin da bambino; ha partecipato a molte mostre collettive e a concorsi, con premi e riconoscimenti; ha tenuto varie mostre personali. Ha esposto a Bologna; Cento, in provincia di Ferrara; Reggio Emilia; Rimini; Roma; Sabaudia; Campobasso; eccetera; all'Estero, in Venezuela: Caracas, Maracaibo; Valencia. Ha avuto successo di pubblico e di critica, chesi è occupata di lui ripetutamente, su quotidiani e su riviste.Attualmente, il suo Studio d’Arte è nel centro di Bologna, in via Broccaindosso, 33/B ed esso vuole essere anche un “punto d'incontro" per amici e per conoscenti, un luogo dove si possa approfondire un argomento oppure farsi due risate (Pardo è anche un grosso umorista) oppure assistere ad una “performance” o a qualcosa che ha a che fare con il mondo dello Spettacolo.Se osserviamo le opere di Pardo Mariani, possiamo ricevere un messaggio significativo sulla pittura attuale. Essa non è riproduzione fotografica, ma osservazione approfondita ed interpretazione personale della realtà. In questo caso si tratta d'un espressionismo figurativo, che fa capire qual e il soggetto rappresentato, con segni concreti e realistici e, nello stesso tempo, sfumati ed evanescenti. Pardo è il pittore delle due maschere della vita: del riso e del pianto, eteme ed indissolubili. Esse si ritrovano nei suoi soggetti preferiti: le nature morte, i paesaggi, Bologna antica, le figure umane e soprattutto quelle femminili. Si spiegano così anche le sue tecniche caratteristiche, quella della pittoscultura, quasi un bassorilievo e quella dei colori solan’, intensi: quel giallo caldo, quell’ocra luminoso, quel blu nitido, quel rossiccio fresco e antico.La sua tecnica muta, in parte, nel tempo, ma non la forza di comunicazione. Gradualmente, la materia si alleggerisce, per tornare all'antico amore per l'olio su tela. Nella più recente e matura fase, c’é il ritorno alla pittoscultura e, in un certo senso, la coesistenza e la fusione fra quest’ ultima e la pittura ad olio. Ma cos'è e come va intesa questa tecnica di Pardo? Essa si configura come una scelta espressiva personale, che travalica i tradizionali confini della pittura e della scultura, fondendoli in una sintesi suggestiva ed al passo con le proposte più valide dell'arte attuale. Non si tratta d’un"espediente" tecnico per un discorso artistico diverso,ma di qualcosa di più significativo, di una convinzione particolare, che da carica espressiva. Il “fruitore-lettore" dell'opera é coinvolto in una partecipazione autentica, è chiamato ad una funzione da protagonista. La pittoscultura è un’armoniosa fusione di apporti di tela su tela, sino alla realizzazione d'una superficie dai rilievi diversamente accentuati e mai casuali, su cui si colloca la narrazione pittorica e cromatica ad olio. Ne|l‘interpretazione coloristica e l'espressione d'un mondo vitale, che, anche quando tocca contenuti tristi, rimane aperto alla speranza. Una stesura incisiva del colore, un segno ben impostato strutturano ogni opera, togliendo la staticità delle forme reali, per rendere le immagini pregne di poesia. Infatti, dal graduale dissolvimento della materia, esse ricavano una maggiore intensità lirica, una raffinatezza più cospicua, che sollecita la ricerca d'un sogno, d'una agognata serenità, che é anche una proposta di dialogo con gli altri, con l'uomo, oltre che con la natura e con il tempo. Ecco, ad esempio. i suoi angoli caratteristici della vecchia Bologna, fissati sulla tela nella loro intatta, segreta e silenziosa bellezza. E’ una città riscoperta nei suoi vicoli medioevali più nascosti, non soltanto nelle forme e nei colori, ma soprattutto nello spirito: quel senso di mistero lungo i portici,quel fascino intensificato dalla storia. Non c'è la presenza dell'uomo, quasi potesse distogliere l'attenzione dalle dolci ed essenziali linee architettoniche. Le immagini nascono dal cuore ed il rispetto per le forme si fonde con le emozioni, con il desiderio di trovare pace nel tempo passato, riscoprendo una solitudine, che e riflessione intima, di fronte appunto alla natura, all'uomo, alle sue opere alla sua condizione, al tempo. E’ cioé, un impegno personale del pittore ed un invito agli altri, a guardarsi dentro, travalicando l'incontro con la materia, ascoltando la propria “voce interiore“.Ecco anche le sue figure femminili, realisticamente nude e mai volgari, impresse sulla tela con tratti essenziali, che rendono la dinamica del movimento sia esteriore sia interiore. E’ una ripetizione quasi ossessiva di uno stesso tipo di donna ,visto attraverso un contraddittorio atteggiamento maschile , diviso e combattuto fra una visione tradizionalista ed una aperta , libera da preconcetti. E’ rendere pittoricamente le sensazioni ancestrali , suscitate dalla visione della donna. E anche negli altri dipinti notiamo l’amore per le svariate forme della vita: è un linguaggio spontaneo , semplice e complesso insieme , reso caldo non soltanto dall’uso del colore , ma dal sentimento che lo sottende . In tutti i quadri si “ legge” l’espressione sincera dell’emozione; c’è un’atmosfera poetica, a volte malinconica e c’è un messaggio lirico originale. Oltre ai motivi intimistici , ci sono , spesso quelli sociali . La tecnica sottolinea l’essenza eterna dell’uomo , nel suo connubio di fisicità e di spiritualità , indissolubili , nonché , per contrasto ,essa evidenzia quanto sia innaturale ogni violenza , ogni ingiustizia contro l’uomo . A queste ultime Pardo contrappone temi universali, quali la fatica del vivere quotidiano , ma anche la gioia , l’amore e l’amicizia. C’è molto bisogno oggi che un artista cerchi , con una tecnica nuova e con una sicura ricerca di effetti cromatici , di rimanere aderente agli aspetti non inquinati del mondo , che sono validi in ogni tempo ,al di là delle mode. A volte qualcuno potrà trovare una soverchia esuberanza coloristica o kuna non del tutto approfondita analisi psicologica delle figure . La pittura di Pardo però a chi la vuole “leggere” sa certamente suggerire rispetto per l’uomo nel suo più autentico significato ,in un momento storico – sociale - politico difficile e problematico .Infatti essa sa parlare sia al cuore sia alla ragione di chi la guardi non superficialmente. E’ questa , per così dire , la cornice più adatta e più propria per riprodurre il mondo di Pardo , che rispecchia così bene il modo di pensare di molti di noi oggi e che ha il dono e la volontà di comunicarlo a tutti.

 

 

 

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